martedì 19 giugno 2012

Coniglio alla birra

Mi collego questa mattina al blog e noto che i blog vicini sono tutti presi dal contenuto dei loro frigoriferi. Decido di saperne di più.

Da una ricerca ISPO sul consumo di birra di noi italiani, pare sia emerso il dato che la birra sia la bevanda più presente nei nostri frigoriferi dopo l'acqua (è bello sapere che la ricerca in Italia si concentra su dati di una certa rilevanza...). L'ISPO è l'istituto per gli studi sulla pubblica opinione, responsabile di quelle telefonate nel cuore dei pasti o della siesta pomeridiana in cui ci viene richiesto solo un attimo del nostro tempo per sapere che tipo di contenitori adoperiamo per fare la spesa. 

Benvenuti nel fantastico mondo del sondaggio telefonico mirato a indagare cosa ci sia nelle nostre credenze e quali siano le nostre preferenze su questioni di pubblico consumo. Il mercato vuole sapere chi siamo, ma non certo per fare un favore a noi. Trovo insana questa esigenza di aprire le nostre case a emeriti sconosciuti che vogliono sapere come mangiamo, dormiamo, facciamo la spesa, acquistiamo vestiti, libri eccetera eccetera. E solo per darci l'illusione di essere padroni delle scelte circa i prodotti che infiliamo nei carrelli e non semplici utenti di un consumo di massa. D'altra parte, ora che so che la maggior parte dei food blogger che seguo ha il frigo inzeppato di birra, correrò al supermercato a farne incetta, dal momento che io rappresento l'eccezione al dato statistico. Quanto meno dovrei farlo se voglio pubblicare la foto del mio frigorifero su Facebook e partecipare all'iniziativa di AssoBirra. Ma il mio frigo in mondovisione è decisamente qualcosa che decido di risparmiarmi. 

E c'è di più. Il consumo di birra è stato tracciato a partire da sei profili di famiglia italiana: ci sono i single, i coinquilini, le coppie senza figli, la famiglia tradizionale, quella allargata e persino quella multietnica. Al di fuori di queste categorie o non siete consumatori di birra o nessuno è interessato a sapere con che cosa accompagnate i vostri pasti. Se siete fortunati e avete la vostra etichetta di riferimento, potete immediatamente andarvi a leggere la ricetta ideata PROPRIO per voi dove vi si consiglia cosa mangiare ma soprattutto CHE BIRRA ACQUISTARE. Mi pare fondamentale. 

E ora posso anche sviscerare il mio amore per la birra, anche se non padroneggia nel mio frigo e tanto meno sulla mia tavola. E' tassativa compagna di cene a base di pizza ma anche solitaria amica di bevute estive e in questo caso la preferisco amarognola e con un medio/alto tasso alcolico. La utilizzo a volte per cucinare ma sono ancora fortemente legata alla cultura del vino, immancabile compagno della mia tavola (e del mio frigo, se v'interessa).

A chiusura di tutta questa polemica propongo - per allinearmi almeno in parte all'ondata di entusiasmo - una ricetta preparata diverso tempo fa. Mi sembra in fondo l'occasine giusta per proporla.

Ingredienti per 4-6 persone:

1 coniglio in pezzi
1 cipolla
2 spicchi d'aglio
1 rametto di rosmarino
birra chiara (amarognola)
farina
olio
sale

Sbucciare e affettare la cipolla, farla soffriggere insieme agli spicchi d'aglio e il rosmarino. Intanto infarinare il coniglio e buttarlo in pentola, farlo rosolare e bagnarlo con la birra fino a coprirlo. Lasciar cuocere per circa 20 minuti, poi aggiungere le olive snocciolate e continuare fino a cottura (altri 10 minuti). Alla fine il liquido di cottura deve risultare abbastanza concentrato e affatto liquido. La farina contribuisce a creare una certa cremosità e la birra conferisce un retrogusto amarognolo che ben si sposa con la carne e le olive. Veramente molto gustoso.

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